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Hai un sito web ma non riesci ad attirare visitatori? La visibilità sui motori di ricerca è sempre molto risicata? Ti piacerebbe sapere come migliorare subito, in pochi passaggi, il posizionamento del tuo sito su Google?
Come migliorare il posizionamento su Google
Come forse saprai ci sono numerose tecniche nell’ambito SEO, per poter aumentare la visibilità di una pagina al fine di aumentarne le visite.
E’ vero anche che la Search Engine Optimization ormai è una vera e propria scienza, e non tutti hanno la possibilità di mettersi a studiarla per impararla al meglio.
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Pertanto in questo articolo ho elencato, e spiegato, 5 tecniche molto semplici e che puoi applicare subito, per migliorare il posizionamento su Google del tuo sito web.
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Iniziamo!
Regola 1: Migliorare la velocità del sito
Migliorare la velocità del sito al giorno d’oggi è assolutamente fondamentale, per non perdere eventuali utenti che hanno cliccato sul risultato, in seguito a magari uno o due secondi di troppo.
Fino a qualche anno fa, diminuire la velocità di caricamento di una pagina web, era quasi e unicamente deciso dalla pesantezza dei file visivi, come foto, immagini o video.
Oggi, grazie a connessioni decisamente più performanti, ridurre il peso delle foto non è cosi’ determinante, per quanto rimanga ancora importante.
Per quanto possa sembrare poco importante, le statistiche ricavate dalla ricerca sul campo ha scoperto che il 73% degli utenti, quando vede un sito che carica oltre i 3 secondi, torna indietro e cerca un altro risultato, oppure parte con una brutta opinione del sito dove sono appena arrivati.
Il miglioramento della velocità si ottiene, oltre alla già citata parte foto, ottimizzando i codici presenti nella pagina.
Saper utilizzare bene il CSS e ridurre al minimo l’utilizzo di Javascript, ad esempio, è la base conoscitiva da cui partire per poi procedere con il ridurre la velocità di caricamento.
Leggi la nostra guida per velocizzare drasticamente il caricamento delle tue pagine e raggiungere un risultato di 100 su Google Page Speed Insight!
Regola 2: Strutturare bene i contenuti con categorie e tag
Superato l’ostacolo della velocità, c’è la necessità di catalogare tutto il contenuto in maniera ottimale.
Google, così come gli altri Search Engine, sono decisamente scrupolosi nel controllare e analizzare la struttura che c’è all’interno di un dominio.
Catalogare ogni testo, foto, file o articolo con una categoria esplicativa e dei tag facili da navigare, aiuta sia il lo spider di Google permettendogli di ottimizzare il crawl-budget, sia (e sopratutto) l’utente, il quale può navigare con fluidità ed avere ogni contenuto organizzato.
Il modo migliore per trattare questo punto, è immaginare il proprio sito come un gigantesco archivio.
Ogni qualvolta viene inserito un nuovo foglio nell’archivio, questo deve essere inserito nel giusto cassetto, che puo’ essere una categoria nel caso si utilizzi un cms come wordpress.
Una tecnica molto utilizzata in questo senso è l’organizzazione tramite lo schema “silos”, che permette di avere i contenuti molto ben ordinati e facilmente “navigabili” dall’utente e dai motori di ricerca.
Trovi una spiegazione molto esauriente in questa pagina.
Regola 3: Effettuare la keyword research, sfruttando sopratutto le long-tail
Fino ad oggi, uno dei peggiori miti in ambito SEO è stato quello di limitare la keyword research alle sole parole chiave corte e con grossi volumi di ricerca, con la ferma convinzione che fossero le query più efficaci.
Se ad esempio, si parla di una ricetta per fare i peperoni in agrodolce, spesso la keywords prescelta potrebbe essere “peperoni agrodolce”.
Google però la pensa diversamente.
Nonostante le keywords corte contengano, effettivamente, i termini che si cercherebbero comunemente come “come cucinare i peperoni in agrodolce”, è pur vero che per i motori di ricerca esiste un fattore chiamato “intento di ricerca”, (o search intent) il quale non è certamente ignorato.
Una query di ricerca generica come “peperoni agrodolce” potrebbe indicare più significati, ad esempio si potrebbe voler sapere le proprietà nutritive di questo alimento, o magari si cercano delle immagini, oppure si sta cercando una ricetta.
Alla luce di tutto questo è meglio individuare una richiesta ben precisa, al fine di soddisfarla meglio e cercare di ottenere un gran numero di click, anzichè riuscire magari ad ottenerne qualcuno.
Inoltre una ricerca di Ahrefs indica che in realtà il 92% delle ricerche giornaliere sono realizzate tramite long-tail keyword, qui l’articolo.
Infine questo tipo di parole chiave presenta una difficoltà decisamente minore rispetto a quelle più brevi e con volumi di ricerca maggiori (e quindi una maggiore concorrenza).
Regola 4: Assicurarsi che la versione mobile del sito abbia buona interfaccia e usabilità
Infine un elemento sempre più prominente nella SEO, e nel successo generale di un sito, è lo sviluppo di una interfaccia per gli smartphone.
Se fino a meno di un decennio fa era un plus da poco avere una versione per cellulari e tablet, oggi è assolutamente fondamentale.
Un consulente SEO fra i vari parametri che analizza quando scandaglia un dominio, è proprio l’interfaccia per l’utilizzo da cellulare. Assicurarsi che le pagine siano ben visualizzate e navigabili tramite uno smartphone è una verifica basilare.
Non è certamente tutto automatizzato, ed è estremamente importante che la versione mobile sia non solo facilmente usabile, ma anche veloce e performante, così da non scoraggiare i visitatori durante la navigazione.
Uno dei punti per non rendere un inferno l’esperienza da cellulare, ad esempio, è anche non esagerare con i pop-up. Se da PC è possibile inserire delle X nelle finestre, o anche tasti per accettare o rifiutare, non è detto che una volta ridotto in scala, lo stesso banner pop-up sia ugualmente piacevole, o fattibile, da cliccare.
Inoltre anche la grandezza dei testi e la distanza tra gli elementi gioca un ruolo fondamentale. Col telefono non si ha più la precisione della freccina del mouse, quindi tutta l’impaginazione deve essere adeguata e corretta.
La User Experience viene valutata dai robot dei Search Engine, ma soprattutto dagli utenti: sono questi ultimi ad aumentare il fattore “rilevanza” di un sito, alzandone le interazioni, il tempo di permanenza e, conseguentemente, il ranking SEO.
Regola 5: Verificare regolarmente il posizionamento su Google
La principale forza del marketing digitale è quella di poter tenere traccia in maniera precisa e puntuale dei risultati e delle criticità di una strategia.
Anche la SEO beneficia di questa caratteristica.
Infatti è possibile e anche doveroso, tenere traccia del posizionamento del proprio sito su Google, per poter intervenire in tempo nel caso si verifichino delle penalizzazioni, o dei cali di visite.
E’ possibile svolgere questa attività in molti modi, in questo articolo ti spiego come e quali sono i sistemi migliori per farlo molto facilmente.
Per concludere
Le strategie per migliorare il posizionamento su Google possono essere tante e più o meno efficaci. Sicuramente si può intervenire in più modi, ma non tutti hanno la stessa efficacia ed importanza.
Quello che è certo, è sicuramente che adottare gli accorgimenti qui presenti, può fare una grande differenza.
Vincere il gioco del SEO non è impossibile. La richiesta per avere successo è soltanto preparare il sito in funzione di chi lo visiterà.