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L’anchor-text dei link è sempre un importante fattore di ranking

anchor text

La SEO negli anni è cambiata molto, si è evoluta in modo davvero significativo, eppure esistono ancora oggi, alcuni fattori di ranking, che sembra siano rimasti attaccati alle teorie di 10 anni fa.

Sono un po’ sorpreso nello scriverlo, ma l’anchor-text dei backlink, è a tutt’oggi un importante segnale che Google utilizza per il posizionamento dei siti. E ce lo conferma niente meno che John Mueller.

É vero, Google può ignorare i link spam, che tentano palesemente di manipolare le sue classifiche, ma il normale testo di ancoraggio, aiuta sempre Google a comprendere e classificare una pagina, in base a ciò che il testo del link dice su di essa.

Quindi fornisce a Google un più accurato contesto sulla pagina linkata.

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Ed è per questo motivo che Google può anche posizionare le pagine che non mostrano mai quel contenuto. 

Un classico esempio è il documento in pdf dell’autocertificazione del ministero per l’emergenza covid, che si trova in prima pagina per la query “clicca qui”, pur non contenendo mai quella espressione.

Il motivo è che una buona percentuale di siti che linkano quella pagina, lo fanno usando l’anchor-text “clicca qui“.

Un buon uso dell’anchor-text nei link

Tornando a Google, John Mueller in un recente video del 27 Novembre 2020, ha confermato che il testo di ancoraggio dei link influisce ancora oggi sul ranking. 

Analizzando bene il suo intervento però, oltre a questa importante informazione, ce ne ha fornita anche un’altra altrettanto preziosa.

Ti riporto il testo del suo intervento: “In generale, quando si tratta di collegamenti, quello che cerchiamo di guardare è il testo di ancoraggio specifico.

Quindi, se quando lo analizziamo, ci viene da pensare: “Ehy, sta promuovendo questo sito Web in un modo che utilizza un testo di ancoraggio ricco di molte parole chiave”, allora sarebbe un problema. 

Se invece si collega solo all’URL, utilizzando il nome dell’azienda, o qualcosa che si collega al nome del sito Web, allora di solito questo è un problema minore.”

Quindi questa affermazione ci fa capire che se un anchor-text è ben farcito di keywords a cui stiamo puntando di posizionarci, quasi sicuramente potremmo far insospettire Google, ma se usiamo in maniera parsimoniosa le parole chiave strategiche, affiancandole magari anche al nome del sito, probabilmente riusciamo ad evitare una penalizzazione del motore di ricerca.

Anche un tweet di Glenn Gabe, famoso consulente seo e collaboratore del sito Search Engine Land,, ha confermato questa teoria sull’utilizzo manipolativo dell’anchor-text

Quindi il consiglio è sempre quello di sviluppare con cura la propria strategia di link building, studiando e pianificando bene l’eventuale utilizzo di anchor-text manipolativi, cercando di evitare il più possibile l’uso della parole chiave secca, ma variandola e affiancandola al nome del sito che andremo a linkare.

Il concetto di base è di utilizzare questo parametro esattamente come fa Google, ossia per comprendere meglio l’argomento e il contesto della pagina che linkate.

Quindi non siate dei semplici seo-manipolatori, piuttosto usate il testo di ancoraggio in modo più descrittivo, per far comprendere meglio l’argomento della pagina linkata, inserendo al contempo la vostra keyword.

Invece di usare “hotel rimini” è meglio scrivere “la pagina di sito.it che elenca gli hotel di Rimini“.