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La mia strategia per dominare la SEO nel 2022 [guida passo-passo] - Seo e Posizionamento
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La mia strategia per dominare la SEO nel 2022 [guida passo-passo]

Paragrafi di questo articolo

Quando si tratta di sviluppare ed eseguire una solida strategia SEO per un’ azienda, nel 90% dei casi si tende solo a creare contenuti per le parole chiave che i tuoi clienti (si presuppone) stanno cercando. Questo è sia molto arduo che, sbagliato.

Diciamo subito le cose come stanno: l’ottimizzazione per i motori di ricerca (Google) non è più quella di una volta.

E ora sfatiamo un altro mito: la SEO nel 2022 non dovrebbe concentrarsi più solo sulle parole chiave.

Ti piacerebbe avere subito il tuo sito tra le prime posizioni di Google? Contattami subito per una consulenza gratuita e senza impegno.

Se riesci a digerire questi due importanti concetti che hai appena letto, continua a leggere e impara una vera strategia per migliorare il posizionamento nei motori di ricerca, che funziona bene nel 2022 (ma va bene anche per il 2023 e per gli a venire! 😉 )

Che cos’è la SEO nel 2022?

Oggi la SEO è un processo di creazione e organizzazione dei contenuti, incentrato sugli argomenti e gli intenti di ricerca, che aiuta i motori di ricerca a soddisfare il bisogno che spinge un utente ad effettuare una ricerca.

Ottimizzando una pagina web intorno a questi due concetti, e non più semplicemente alle sole parole chiave, puoi aumentare la tua autorevolezza agli occhi di Google, posizionarti bene per tutte le parole chiave relative a quel topic, ed ottenere grandi quantità di visitatori stabili nel tempo.

Con questo processo ben in mente, ecco nove passaggi che puoi eseguire per assicurarti che le tua strategia SEO funzioni stabilmente, e raggiunga il risultato previsto.

Attenzione: tieni presente che non tutti i siti possono essere ottimizzati allo stesso modo, e che non esiste una procedura unica e universale.

È sempre compito di un bravo SEO esaminare il proprio settore, scoprire cosa è importante per il proprio pubblico, e sviluppare una strategia SEO che metta il contenuto giusto di fronte a quel pubblico.

1. Crea una lista di argomenti

Resta inteso che le parole chiave sono sempre al centro della SEO, ma ad oggi non sono più il primo passo verso una crescita organica.

L’inizio della strategia è creare un elenco di argomenti (o topic) che vorresti trattare, o che rientrano nella nicchia del tuo sito.

Per iniziare, compila un elenco di circa 4/5 termini associati al tuo prodotto o servizio.

Utilizza un SEO tool come Ahrefs, SEMRush o Ubersuggest (solo per citarne alcuni) per identificare i volumi di ricerca, e trovare eventuali varianti che abbiano senso per la tua attività. 

In pratica quello che facciamo, è associare gli argomenti principali alle Main Keyword (ossia le parole chiave più importanti e con alti volumi di ricerca), ma non stiamo ancora dedicando ad esse singoli post del nostro blog.

Infatti molti SEO “improvvisati”, o quelli che non si sono aggiornati e sono rimasti attaccati alle teorie di qualche anno fa, si fermano già qui. Creano il classico articolo pillar, e poi lo infarciscono di backlink.

Devi tenere presente, che queste parole chiave sono semplicemente troppo competitive per essere posizionate in prima pagina su Google, soprattutto se il tuo sito è nuovo, o stai da poco iniziando a ottimizzarlo per i motori di ricerca.

Analizzeremo come utilizzare questi argomenti tra poco.

Adesso utilizzando i volumi di ricerca e la rilevanza (ossia l’attinenza col tuo sito) scegli le parole chiave a coda corta, che ritieni siano importanti per te e che possano realmente interessare i tuoi potenziali utenti.

Quindi ordina questo elenco in base a:

  • Priorità,
  • Volume di ricerca mensile,
  • Rilevanza per la tua attività.

Ad esempio, se devi ottimizzare il sito di un’azienda che vende tapis roulant potresti prendere in considerazione anche keyword come “tapis roulant elettrico” o anche “tapis roulant magnetico”, che hanno dei buoni volumi di ricerca e sono attinenti al tuo prodotto.

Queste 3 potrebbero essere le tue Main Keyword.

Adesso dovresti identificare una serie di parole chiave a coda lunga, correlate a queste 3, per avere un volume di ricerca mensile ragionevole, e aiutare ad aumentare l’autorità e la rilevanza del tuo sito per questo topic.

Affronteremo meglio le long-tail keyword più avanti.

In ambito SEO si definiscono le parole chiave principali “pilastro“, e fungono da supporto principale per un “cluster” più ampio di parole chiave a coda lunga.

Tieni bene a mente questi concetti, perché ti portano direttamente al prossimo passaggio.

2. Crea un elenco di long-tail keyword in base a questi argomenti.

D’ora in poi inizierai a creare e ottimizzare le tue pagine per parole chiave molto più specifiche.

Per ogni keyword-pilastro che hai identificato, utilizza uno strumento per le parole chiave per identificare un insieme di keyword a coda lunga, che approfondiscono la parola chiave dell’argomento principale.

Nell’esempio ho preso la chiave pilastro “tapis roulant elettrico” e ho trovato delle varianti per creare il suo cluster di long tail keyword

Ad esempio, molti consulenti SEO creano regolarmente buoni contenuti sull’argomento “link”, ma è sempre molto difficile posizionarsi bene su Google per un topic così ampio e popolare, solo con questa piccola parola.

Spesso rischiamo anche di competere con i nostri contenuti, creando più pagine che hanno tutte come target la stessa identica parola chiave, e potenzialmente la stessa pagina dei risultati del motore di ricerca (SERP).

Per cui utilizza gli argomenti secondari per trovare idee per articoli di blog, o pagine web, che si concentrino su un concetto specifico, cercando di soddisfare in modo chiaro e utile un solo e preciso intento di ricerca, che puoi in un secondo momento, collocare all’interno di ogni argomento più ampio identificato nel paragrafo precedente.

Quello che puoi fare è inserire le Main Keyword in uno strumento di ricerca per parole chiave per identificare parole chiave a coda lunga, (come ho fatto io con l’esempio dei tapis roulant) su cui basare ogni singolo post del blog.

Insieme, tutti questi argomenti secondari creano un cluster. 

Quindi, riassumendo. Se hai 3 argomenti pilastro, ciascuno di essi dovrebbe essere pronto a supportare un gruppo di 4/5 argomenti secondari. 

Questo modello SEO è chiamato “cluster di argomenti” (o “topic cluster“) e i moderni algoritmi dei motori di ricerca, dipendono da essi per connettere gli utenti con le informazioni che stanno cercando.

Ti svelo un piccolo segreto. È così che Google capisce l’autorità e la competenza di un sito web: quando trova le pagine che “scavano” nelle informazioni più profonde di un argomento, e lo sviscerano su più sfumature, con una struttura ben progettata e organizzata, aumenta la loro “pertinenza” e sono viste come la migliore risposta alla domanda di una persona, e si posizioneranno con molta probabilità nelle prime posizioni.

Questo avviene perché gli sviluppatori di Google sanno bene che: più sono curati, specifici e organizzati i contenuti, più specifiche sono le esigenze del pubblico, e più è probabile che convertirai questi visitatori in lead, o in utenti soddisfatti.

3. Costruisci pagine per ogni argomento.

Nell’ambito del “ranking su Google”, cercare di realizzare una sola pagina da poter posizionare per una moltitudine di parole chiave rilevanti, può essere quasi impossibile. 

Ed ecco che qui entra in gioco il nostro “uovo di Colombo”.

Prendi gli argomenti pillar che hai elaborato nel primo passaggio, e crea per ciascuno di essi una pagina web che descrive ed espone l’argomento ad alto livello, cercando di soddisfare le aspettative e i bisogni dell’utente, utilizzando le parole chiave a coda lunga che hai trovato per ogni cluster nel passaggio 2.

Tornando all’esempio dei tapis roulant, potresti sviluppare una pagina sui “tapis roulant elettrici” dicendo quanto costano e dove si possono trovare dei prodotti usati, quali sono i modelli più economici, e quelli che si possono ripiegare su se stessi…continuando con gli altri argomenti secondari che hai individuato.

In pratica devi costruire ogni articolo pillar, come se fosse una sorta di sommario, in cui sviluppi e strutturi il tuo contenuto inserendo tutti gli argomenti secondari che elaborerai in maniera più specifica nei post del blog.

Utilizza il tuo elenco di parole chiave per determinare quante pagine pilastro diverse dovresti creare. 

Non dimenticare mai che la tua strategia SEO non si ferma qui, perchè ogni pagina web deve sempre includere contenuti pertinenti e utili per i tuoi potenziali visitatori, garantendo un’ottima esperienza utente, arricchita con immagini e collegamenti interni alle pagine del tuo sito, per migliorare l’user experience.

Le regole d’oro per pagine che funzionano

Mentre scrivi ogni post del blog e riempi i tuoi cluster, dovresti tenere bene a mente 3 concetti importanti:

  1. Non includere la parola chiave troppe volte. 
    Google non considera le corrispondenze esatte delle parole chiave, così spesso come prima. In effetti, troppe istanze della tua parola chiave possono essere una bandiera rossa per i motori di ricerca, facendogli sospettare che stai “ottimizzando in modo innaturale”. Questo può penalizzare il tuo sito web e far crollare il tuo ranking.
  2. In secondo luogo, inserisci un link all’articolo pilastro hai creato su questo argomento. Puoi farlo sotto forma di tag nel tuo sistema di gestione dei contenuti (CMS) o come anchor-text di n link. Cerca comunque di farlo sempre in modo molto naturale e mai forzato.
  3. Dopo aver pubblicato ogni post del blog, collegalo dalla pagina pilastro che supporta questo argomento secondario. Trova il punto nella pagina del tuo pillar che introduce l’argomento secondario, ed inserisci un link.
  4. Utilizza sempre i contenuti pertinenti per approfondire e sviluppare nel miglior modo l’argomento. Più avanti ti spiego cosa sono nello specifico.

Collegando a vicenda sia il pilastro che il cluster, stai dicendo a Google che esiste una forte relazione tra la parola chiave long-tail e l’argomento principale per cui stai cercando di posizionarti.

Cosa sono i contenuti pertinenti per Google?

Sono contenuti di vario tipo (immagini, video, tabelle, elenchi…) che servono a sviluppare e a completare le informazioni contenute in una pagina, in riferimento ad un determinato argomento.

Google fa un interessante esempio per spiegarli:

Quando cerchi la parola “cani” non significa che tu voglia trovare una pagina in cui la parola “cani” è ripetuta centinaia di volte. Cerchiamo di capire se la pagina contiene una risposta alla tua query e non una ripetizione della stessa. Pertanto gli algoritmi di Ricerca analizzano le pagine per stabilire se queste includano contenuti pertinenti (ad esempio foto di cani, video o persino un elenco delle razze).

Per approfondire ti suggerisco di visitare questa pagina.

4. Crea siti utili, non ottimizzati

Non tutti i post del tuo blog, o le pagine web che scrivi, devono appartenere a un cluster di argomenti. 

E’ importante creare contenuti su argomenti trasversali, che possono essere importanti per i tuoi utenti, e che daranno comunque ai motori di ricerca un senso di autorità. 

Ciò indurrà Google a prestare maggiore attenzione al tuo dominio mentre aggiungi contenuti ai tuoi argomenti principali.

Ricorda sempre che stai creando un sito principalmente per il tuo pubblico, non per i motori di ricerca. 

Scrivi di cose a cui il tuo pubblico e / o i tuoi potenziali clienti potrebbero interessare, assicurati di includere parole chiave pertinenti laddove è appropriato, e il tuo pubblico inizierà lentamente a notarti e fare clic nei risultati di ricerca sulle tue pagine.

Tieni anche presente che ogni argomento non avrà la stessa importanza, e quando i tuoi cluster decolleranno, dovrai stabilire le priorità in base alle esigenze del tuo progetto.

Pertanto quando pianifichi il tuo piano editoriale, mantienilo sempre aggiornato, traccia i risultati, e aggiorna il tuo elenco, dando la priorità alle pagine web che ti aiuteranno a raggiungere al meglio i tuoi obiettivi di business.

5. Pianifica una strategia di link building.

Il modello per cluster di argomenti, è la strada da seguire per “modellare” un piano editoriale utile per la SEO attuale, ma non è l’unico modo per far sì che il contenuto del tuo sito web si posizioni più in alto una volta creato.

I nostri primi quattro passaggi sono stati dedicati alle tattiche SEO on-page

La link building è l’obiettivo principale della SEO off-page, ed è anche un fattore importante, che influenza significativamente il modo in cui i motori di ricerca classificano le pagine web.

Non starò qui a spiegarti cos’è e come si fa. Questo perchè ci vorrebbe un enciclopedia per farlo in maniera completa.

Ma voglio darti 4 consigli che ti faranno evitare errori molto gravi, che potrebbero compromettere pesantemente tutto il tuo lavoro.

  1. Non linkare solo gli articoli Pillar.
    Siccome questi post fanno riferimento alle keyword principali, si tende a spingere solo quelle. Invece devi linkare anche le pagine secondarie che compongono il tuo cluster.
  2. Non usare la keyword come anchor-text.
    Le ancore dei link sono un argomento molto delicato, e bisogna saperle usarle con grande cognizione. Limitati a linkare usando l’url del tuo sito come ancora.
  3. Non farti linkare dal primo che capita.
    Trovare un backlink non è mai facile, ma non per questo devi accettare chiunque capita. Analizza bene il sito che ti linka, controlla gli argomenti che tratta, e assicurati che non tenda a cedere un po’ troppo facilmente citazioni e link.
  4. Linka come un utente, non come un SEO.
    La regola regina, quella che ti devi stampare in testa, è che il tuo piano di link building deve apparire assolutamente naturale e spontaneo. Non deve mai trasparire la minima forzatura.

6. Comprimi tutti i media prima di metterli sul tuo sito web.

Questo è un piccolo ma importante passo nel processo di SEO. 

Man mano che il tuo blog o sito cresce, avrai senza dubbio più immagini, video e contenuti multimediali correlati da inserire. 

Queste risorse visive possono aiutare a mantenere l’attenzione dei tuoi visitatori, e cio’ è un bene, perché migliora l’user-experience e l’interazione degli utenti con le tue pagine.

Ma è facile dimenticare che queste risorse sono spesso file di grosse dimensioni, che richiedono tempi di caricamento sempre più lunghi per visualizzarle.

Come regola generale, maggiore è la dimensione del file, più lento e difficile è per un browser visualizzare il tuo sito web. 

E considerando che la velocità della pagina è uno dei fattori di ranking per Google, si capisce che comprimere queste risorse sia ancora oggi molto importante. Soprattutto in considerazione del fatto che, molte persone usano la connessione di un cellulare per navigare nel web, che di solito è molto più lenta di quella di casa.

Quindi, più piccola è la dimensione del file, più velocemente verrà caricato il tuo sito web, e più alto sarà il tuo posizionamento su Google! 

Ma come riduci le dimensioni di un file una volta che è sul tuo computer?

Se stai cercando di caricare un’immagine su un post del blog, ad esempio, esamina prima il file per verificarne le dimensioni. L’ideale sarebbe restare sotto i 100kb, ma non sempre è possibile.

Fortunatamente ci sono siti come TinyPNG, o TinyJPG che rendono davvero molto facile comprimere le immagini in blocco, mentre Squoosh di Google è noto per ridurre le dimensioni dei singoli file a livelli microscopici.

Il tutto ovviamente senza rischiare di perdere la qualità.

7. Misura e monitora l’andamento dei tuoi contenuti.

La SEO può richiedere molto tempo e fatica. Pertanto a che serve spendere tutti questi sforzi, se poi non riesci a vedere i frutti del tuo lavoro? 

Ci sono molte utili metriche che puoi monitorare su base giornaliera, settimanale o mensile per mantenere il tuo piano SEO sempre ottimizzato al massimo.

Poiché la metrica che ti interessa principalmente (ma non l’unica) è il traffico organico (traffico che proviene da un determinato motore di ricerca), cerca uno strumento che ti consenta di monitorare sia il tuo numero complessivo di visitatori organici, sia il posizionamento delle tue pagine in relazione alle keyword che hai scelto. 

Ci sono ottimi strumenti per fare tutte queste verifiche. Ecco i migliori:

  • Google Search Console: Lo strumento principe per analizzare il tuo traffico organico
  • Google Analitycs: Il migliore per studiare efficacemente i tuoi visitatori
  • UberSuggest: Un tool gratuito che mostra l’andamento dei tuoi posizionamenti
  • SEMrush: É un ottimo strumento per ottenere un report a 360 gradi del tuo sito

Creati una dashboard mensile utilizzando Excel, o Fogli di Google in modo da poter tenere traccia nel tempo della quantità e del tipo di traffico che arriva al tuo sito web dalla ricerca organica.

Inoltre, il monitoraggio delle pagine indicizzate, dei lead, del ROI, dei link in entrata, delle parole chiave e del tuo posizionamento effettivo nelle SERP (pagine dei risultati dei motori di ricerca) può aiutarti a riconoscere il tuo successo e identificare aree di opportunità.

8. Mantieni le tue performances nel tempo

Nulla è per sempre. Una volta realizzato e avviato il tuo piano SEO, dovresti anche creare un processo per continuare a ottimizzarlo e adattarlo a durare nel tempo.

Ecco alcuni passaggi che puoi eseguire.

  1. Ottimizza storicamente i tuoi contenuti.
    Dedica un po’ di tempo ogni mese all’aggiornamento dei vecchi post, se necessario, con informazioni nuove e aggiornate, in modo che continui a posizionarsi nelle SERP.
  2. Presta attenzione alla modifica delle parole chiave e ai nuovi intenti di ricerca.
    Capita che alcuni argomenti cambino nel tempo, a volte anche in maniera drastica. Devi adattare i tuoi contenuti all’evoluzione delle keyword.
  3. Controlla i tuoi competitor.
    I tuoi concorrenti vogliono la stessa visibilità che vuoi te, e non stanno lì a guardare. Controllali e se realizzano contenuti obiettivamente migliori dei tuoi, rimedia subito.
  4. Trova nuove potenziali opportunità.
    Via via che le tue pagine si posizionano su Google, potresti scoprire nuovi argomenti molto utili e interessanti da poter sviluppare.

Bene, siamo alla fine di questa strategia SEO per il 2022.

Con un piano SEO come quello esposto, oltre a realizzare un tracciamento molto dettagliato, puoi sviluppare e costruire una strategia SEO molto efficiente, che funzionerà anche per i prossimi tempi.

Nota: questo post verrà mantenuto sempre aggiornato nel caso ci siano importanti novità, cambiamenti. Pertanto ti suggerisco ti tornare a visitarlo di tanto in tanto, per rimanere sempre aggiornato sulle più nuove strategie SEO che ti possono davvero aiutare.