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Quando gestiamo un sito web una delle nostre principali priorità è quella di essere trovati dagli utenti. Potrebbe sembrare una cosa banale, ma conoscere Google e il suo modo di ragionare, quando ordina i risultati di ricerca è molto importante per creare le nostre pagine come piace a lui, e farle visualizzare a chi ci sta cercando sul suo motore.
Abbiamo già parlato, a tal proposito, della prima componente da prendere in considerazione in questo senso, nella costruzione di una pagina web, ossia il tag title.
In questo articolo ci occupiamo del meta tag description, detta anche meta description o più semplicemente descrizione. Capiremo come questa deve essere ottimizzata e utilizzata nelle pagine web, capiremo come si compone e come crearne una che a Google, ma sopratutto agli utenti, piaccia. Già, perché questa descrizione deve piacere prima agli utenti e solo in un secondo momento ai motori di ricerca, e vedremo perché.
Il meta tag description
Partiamo subito dicendo come lo stesso Google lo definisce:
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"Questo tag fornisce una breve descrizione della pagina."
Pertanto lo scopo della descrizione è quello di aiutare l’utente a capire cosa constiene la nostra pagina, quale è il suo argomento, per indurlo a cliccare sul nostro link nelle serp.
Chiariamo subito una questione importante: il meta tag description non ha un grosso peso direttamente sul posizionamento, conta molto poco da quel punto di vista (attenzione: non sto’ dicendo che sia inutile, ma solo che la spinta data da questo tag sarà minima), la sua vera forza è convincere l’utente a visitare le vostre pagine, e più persone lo faranno, più Google si renderà conto che il vostro sito è utile, posizionandovi sempre più in alto nelle serp.
La meta description è una frase che si inserisce nel codice della pagina ma (a differenza del titolo) non è obbligatorio farlo, può essere presente o meno. Deve essere collocata sempre nella sezione <head> della pagina con la seguente sintassi:
<meta name="description" content="Qui devi scrivere la descrizione della tua pagina." />
Per chi utilizza un CMS come WordPress, Drupal, Joomla, Prestashop e via dicendo non è difficile trovare, tra le impostazioni, l’attivazione di una piccola finestra per la meta descrizione. La lunghezza ideale di questo tag è tra i 200 e i 250 caratteri.
Nel caso in cui non mettessimo la meta descrizione Google mostrerà una frase presa dal testo della pagina che contiene la parola (o la frase) cercata dall’utente. Ed essendo un algoritmo automatico, non è che funzioni così bene, anche perchè può capitare che prelevi la descrizione anche da Dmoz qualora il vostro sito sia inserito in quella directory.
Infatti puo’ capitare che non venga comunque mostrata la descrizione che abbiamo inserito noi, ma ne appaia un altra. Questo accade perchè Google cerca sempre di dare le informazioni migliori agli utenti, pertanto se non ritiene valido il contenuto del tag inserito da noi. Per evitare questo è utile aggiungere la seguente linea di codice:
<meta name="robots" content="NOODP">
La meta descrizione non viene mai mostrata agli utenti, almeno non nella pagina tramite il browser.
Se non è nelle pagine, però, dov’è? Se ben fatta bene Google la mostrerà dove serve davvero, ossia direttamente nelle sue pagine. Avete presente, nella pagina di ricerca di Google, che i risultati sono di tre colori? Ecco, la parte blu è il titolo, la parte verde è il link della pagina e la parte nera, più in basso, è la meta descrizione.
I 6 suggerimenti per creare e ottimizzare il meta tag description
Di seguito, una serie di regole che permettono di creare, ma soprattutto di migliorare e rendere utile, una meta descrizione.
- La prima cosa da fare è assicurarci che la meta descrizione ci sia. Dovrebbe essere il continuo del titolo, perché se viene visualizzata dall’utente è di fatto, un testo che crea curiosità; non incide però direttamente sulla SEO, perché le parole chiave contenute in essa non vengono considerate da Google, a differenza del titolo o del contenuto del testo. La differenza per l’utente è però che senza Meta Description, il testo nero visualizzato può essere “…arrivò in una radura dove crescevano delle piante davvero strane, una delle quali aveva la forma di…” che non dice nulla. Viceversa, una descrizione del tipo “L’avventura di Harry Potter nella Foresta Proibita, un racconto inedito di J.K.Rowling” è molto più esplicativo per chi legge.
- Una descrizione fatta male è come una descrizione che non è affatto presente. La descrizione deve contenere delle parole chiave, ma anche essere strutturata come si deve; in altre parole, una descrizione che dice “Home Page” non ha alcun senso, e per questo non viene nemmeno presa in considerazione da Google, proprio come nell’esempio precedente. Una descrizione più lunga e che contiene informazioni, invece, può essere presa in considerazione. Da notare che non deve essere necessariamente una frase: nella pagina di un prodotto, la meta descrizione può essere, per esempio: “Pallina per cani, un gioco divertente e sicuro per il tuo cane. Prezzo: 5,99 €. Ordinala subito dal nostro shop!“. In altri casi, come quello in cui siamo dei professionisti, la descrizione della pagina di contatti potrebbe essere “Ing. Mario Rossi, via Mazzini 23, Pisa. Telefono 334 1234567. Mail [email protected].“, in modo che l’utente abbia i contatti ancora prima di entrare nel sito.
- Ma arriviamo ad un punto fondamentale, che abbiamo menzionato più volte: come essere sicuri che Google apprezzi le nostre descrizioni? Per fortuna, non dobbiamo preoccuparci troppo perché è lui stesso a dircelo, dicendoci anche che cosa c’è che non va così da poterle modificare, al bisogno. Si tratta di utilizzare la console suggerimenti HTML, che il motore stesso ci mette a disposizione per vedere, analizzando il sito, se in alcune pagine la descrizione manca proprio oppure se non è conforme alle indicazioni di Google. È importante, perché se non è conforme non viene utilizzata proprio, per cui bisogna capire dove sbagliamo e come correggere.
- Le descrizioni devono essere diverse per ogni singola pagina. E qui arrivano le note dolenti, almeno in relazione al sito che abbiamo. Si, perché se abbiamo un blog è facile inserire una frase “curiosa” in ogni articolo, già che siamo lì a scrivere, mentre se abbiamo, ad esempio, uno shop, scrivere una descrizione per ogni singola pagina di ogni singolo prodotto è una cosa molto difficile, in certi casi.Comunque sia va fatto, perché vedere sempre “I migliori prodotti per la cura del tuo corpo, dei tuoi capelli e delle tue mani!” in ogni pagina non è esplicativo per l’utente, per niente. Se cercando “Bagnoschiuma negozio.it”, dove negozio.it è il nome del sito, trovo una serie di pagine con la stessa descrizione non sono invogliato a visitarne nessuna, ed è qui il problema. Inoltre Google si accorge quando sono presenti delle descrizioni duplicate, e le segnala al webmaster nella Search Console.
- Evitare di utilizzare tool automatici per generare la meta description. Per quanto molti generatori di descrizione possano essere ben realizzati (cosa che dubito) è sempre bene mettersi li’ con le proprie amni sulla tastiera e studiare di volta in volta, una descrizione esaustiva, efficace e intrigante.
- Può essere utile inserire nella meta descrizione una parola chiave per cui vorremmo essere cercati, anche se questa compare nel testo. Questo, come abbiamo detto, non è tanto importante per il posizionamento, quanto perché quando l’utente cerca quella parola per cui siamo ben posizionati venga visualizzata la meta descrizione e non una parte di contenuto scelta a caso da Google. Non è una cosa fondamentale, ma per la scelta del nostro sito piuttosto che di un altro può essere determinante.
I rich snippet
Negli ultimi anni, e per alcune tipologie ben precise di pagine, sono venuti fuori i cosiddetti “Rich Snippet”. Abbiamo detto che gli snippet sono le descrizioni, per cui potrebbero essere definite “Descrizioni ricche”, ovviamente ricche di informazioni.
Nei CMS ci sono dei plugin specifici che consentono di accedervi, mentre per il codice si trovano tranquillamente le stringhe da inserire nel testo, che poi sono stabilite da Google in base alle tipologie di sito.
Si tratta di uno strumento che arricchisce le meta descrizioni, e che danno informazioni ulteriori all’utente; un esempio possono essere le cinque stelline (che si trovano in prodotti, siti di hotel, ristoranti), oppure i prezzi delle merci, delle immagini… Visto che, come le meta descrizioni, non influiscono direttamente sulla SEO, si possono sostituire alla normale descrizione perché, avendo elementi grafici, spesso invogliano l’utente a cliccare.
Data la loro grande efficacia sul ctr nelle serp di Google è buona norma implementarli nel proprio sito ed utilizzarli. Se avete un CMS sarà molto semplice farlo tramite estensioni e plugin realizzati ad-hoc, se invece il vostro sito è in HTML puro potete inziare a documentarvi sul sito ufficiale Schema.org creato proprio da Google, Bing e Yahoo!
Questo è tutto ciò che c’è da sapere riguardo alla meta descrizione delle pagine web, una componente che non agisce sulla SEO in modo diretto, ma che è comunque molto importante: bisogna sempre ricordare, infatti, che il sito non deve piacere solo a Google ma (soprattutto, direi) agli utenti; fornire un motivo in più per entrare è sempre una buona cosa, e la descrizione serve proprio a questo.